DOI: 10.5281/zenodo.14493759

L’assenza dei sofisti e la presenza di Parmenide: una strategia esegetica di Plotino?

di Claudia Lo Casto

Nel pensiero di Platone le figure dei sofisti svolgono un ruolo decisivo o, comunque, non marginale: oltre ad aver intitolato due dialoghi ad esponenti della sofistica (il Gorgia e il Protagora), i riferimenti critici a questa corrente di pensiero si ritrovano anche in altri dialoghi (si pensi, ad esempio, alla dottrina segreta del Teeteto). Inoltre, come è noto, Platone dedica uno specifico dialogo alla definizione del sofista e della tecnica eristica, appunto il Sofista, dove, del resto, come in altri testi, un ruolo particolarmente significativo è costituito dalla concezione parmenidea dell’essere e, più in generale, dal monismo eleatico, quali riferimenti critici.

Scarica PDF

INTERNO_POI 1-12-2023_last-66-76