Il lavoro: una categoria transeunte?
di Francesco Piro
Le dinamiche della società contemporanea non sono linearmente prevedibili. Molto di quello che avverrà dipenderà anche da contingenze, tra le quali l’accentuarsi della percezione di catastrofe ecologica incombente è solo uno dei possibili punti di svolta. Ma si può forse tentare qualche diagnosi. Il fervore della micro-impresa e dell’uomo imprenditore diffusosi a partire dalla caduta del muro di Berlino, sembra ormai lontano. Nuove grandi organizzazioni stanno profilandosi: quelle che vendono le tecnologie per operare in una rete sempre più affollata, quelli che trasportano le merci a grandi distanze, quelle che permettono l’automazione del lavoro. L’accelerazione maggiore sarà presumibilmente nel campo dell’automazione, che ora appare ancora futuribile, ma di cui tecnici, riviste competenti, libri, ci parlano sempre con maggiore insistenza, alludendo spesso anche ai possibili esiti drammatici di questa trasformazione.
Piro