DOI: 10.5281/zenodo.6900106

Recensione a G. Frilli, L’apparente saggezza. Machiavelli, Hobbes e la critica dell’umanesimo

di Fiorenza Manzo

L’ultimo lavoro di Guido Frilli, L’apparente saggezza, si caratterizza per la speciale attenzione riservata al rapporto Machiavelli-Hobbes, così decisivo nella formazione del pensiero politico europeo agli albori dello Stato moderno. Uno dei maggiori pregi di questo lavoro, che lo rende particolarmente utile al lettore meno esperto, è la chiarezza metodologica con cui Frilli espone la sua ricerca, esplicitandone immediatamente i presupposti e la tesi di fondo, che viene poi allargata e discussa nelle pagine del libro. Partendo dal presupposto che Hobbes sia giunto alla piena formulazione dei propri concetti morali e politici attraverso un confronto serrato con il pensatore fiorentino, pur senza mai citarlo direttamente, la tesi portante è che egli abbia costruito sulla «tabula rasa che Machiavelli fa della tradizione classica e umanistica».

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Manzo