DOI: 10.30443/POI2020-0002

Il “corpo” di Socrate. Filosofia e trasmissione del sapere tra contrasto e identità

di Alessio Lembo e Enrico Volpe

 

Ogni volta che lo storico del pensiero si trova di fronte all’opera di un autore non può fare a meno di confrontarsi sia con i contenuti del testo in oggetto sia con lo stile e la forma che lo caratterizzano. Questo aspetto non può essere considerato un elemento trascurabile né tantomeno secondario, in quanto è la stessa critica storiografica a esser divenuta sempre più consapevole del fatto che un qualsiasi tipo di messaggio filosofico non può prescindere dalla sua forma di espressione. Per questo motivo, un’indagine sulla filosofia e le sue forme di trasmissione si presenta come quanto mai attuale. Dunque, la riflessione sulle modalità di espressione della filosofia sfocia inevitabilmente in quella sul ruolo del filosofo e sul contenuto filosofico che ciascun autore intende trasmettere attraverso le proprie opere o attività. La domanda di fondo, ossia se la filosofia esprima le istanze dominanti della società circostante o se essa ne sia invece un contraltare più o meno tollerato, a seconda del contesto, può fare emergere una sorta di “doppio fondo” interpretativo della forma-scrittura.

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