DOI: 10.30443/POI2017-0002

Nota redazionale

Perché la filosofia al giorno d’oggi? La domanda, che ha tutta l’impressione di essere retorica e perciò drammaticamente vuota, racchiude in sé l’essenziale di questo progetto editoriale.
S’immagini infatti di dividerla in tre parti così ordinate: la forma dell’interrogativo, il sostantivo – l’unico presente a dire il vero – e l’accento posto sull’attualità: si scoprirà ch’essa corrisponde nel
modo più semplice e opportuno al proposito di questo numero, in particolare, così come al senso e al modo d’essere del filosofare, in generale. Preannunciando qualcosa che si vorrebbe far emergere dalle riflessioni qui accolte, ciò di cui si tratta è l’atto, il gesto e il movimento della filosofia intesa come pura espressione del pensiero, interrogazione profonda sulla realtà e il suo senso, inclusi i compiti taglienti e acuminati che il presente e il passato (ciò che in quanto passato continua a ripercuotersi sull’oggi) impongono.

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