DOI: 10.5281/zenodo.5714416

Manifesto anarca-femminista

di Chiara Bottici

Viviamo in una uomocrazia globale. Le donne sono oppresse in tutto il mondo e in sé stesse. In un’epoca in cui informazioni, capitali e virus viaggiano istantaneamente da una parte all’altra del mondo, in cui il destino di poche isole da una parte del globo dipende dalle emissioni di diossido di carbonio dall’altra, non possiamo fingere di non sapere e, infatti, sappiamo. Ma cosa sappiamo? Noi sappiamo che le donne sono politicamente, economicamente, socialmente e sessualmente oppresse.
Esistono numerosi strumenti attraverso i quali gli uomini esercitano il loro privilegio, ma una utile, benché temporanea, lista include i seguenti: I. morte, II. lo Stato, III. il capitale, IV. l’immaginale. La morte, in quanto le donne sono oggetto di gendericidio in tutto il mondo, lo Stato, in quanto lo Stato sovrano è uno strumento del sesso sovrano, il capitale, in quanto quest’ultimo sfrutta le donne più che gli uomini e l’immaginale, in quanto immagini che sono nocive per le donne popolano e proliferano nell’immaginario globale.

Keywords: Anarcha-feminism, Menocracy, Transindividualism, Intersectionality, Womanhood

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Chiara Bottici, Manifesto anarca-femminista