DOI: 10.30443/POI2018-0016

Erasmo e il ruolo della memoria nella formazione dei giovani

di Maurizio Cambi

Prima di essere inclusa nella «categoria dei fossili intellettuali», l’arte della memoria ha vissuto una plurisecolare stagione di riconosciuta nobiltà. Fino all’epoca dell’invenzione (e diffusione) della stampa, sembrava che dell’ammirata facoltà ritentiva (e dei mezzi per rinvigorirla) non si potesse fare a meno. […] Di come sia nato il metodo che irrobustisce la memoria e insegna come usarla, parlò per primo Cicerone ricordando la storia dagli accenti misteriosi di Simonide di Ceo, cantore ingaggiato dal nobile Scopa per allietare i convitati durante un festeggiamento in suo onore. La vicenda, com’è noto, ha un finale tragico: il tetto della sala crollò uccidendo gli invitati, le cui salme apparvero tanto orrendamente sfigurate da risultare irriconoscibili perfino per i parenti più stretti. Solo Simonide poté identificarli «uno per uno per la sepoltura perché ricordava la posizione che ognuno occupava durante il banchetto». Il racconto, con alcune varianti, fu ripreso in seguito da molti altri diventando un topos celebrativo delle origini di quell’ars potentissima che insegna come conservare i dati e fruirne quando necessario.

Parole-chiave: Memoria, Formazione, Erasmo da Rotterdam, Juan Luis Vives

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3. P.O.I. Sull'identità personale. A partire da Derek Parfit- Cambi