Pensare senza balaustra. Hannah Arendt e la Tradizione
di Rosalia Peluso
Tradizione ha nei testi arendtiani una plurivalenza e pertanto una sua intrinseca problematicità. In primo luogo, è una diagnosi del tempo presente, cioè è la perdita di tradizione di cui si parla ad esempio nella Premessa di Tra passato e futuro, vale a dire in quella raccolta di “esercizi politici”, uno dei quali ricade proprio sull’idea di tradizione, subito recepito in Italia da Nicola Chiaromonte sul primo numero di «Tempo presente». Sul tema sono tuttavia da vedere anche alcuni contenuti della parte della Vita della mente dedicata a Pensare, nonché il confronto con Walter Benjamin che aveva intuìto un rapporto con la tradizione molto vicino alla sensibilità arendtiana, all’idea cioè che le catastrofi politiche del Novecento abbiano portato a compimento un’evidenza lungamente preparata: vale a dire il fatto che il filo della tradizione si fosse da tempo spezzato e che dunque risultasse impossibile continuare a pensare il tempo storico come un continuum, secondo le coordinate di una temporalità vuota, omogenea e uniforme. Illuminante infine anche l’uso che se ne fa nel confronto di Arendt con Marx, tutto impostato sul rapporto continuità/rottura della tradizione.
Keywords: Hannah Arendt, Tradition, Thinking Without a Banister, Revolution, Judgment
Rosaria Peluso, Pensare senza balaustra, Hannah Arendt e la Tradizione