DOI: 10.30443/POI2020-0004

L’antilogia come forma espressiva dei sofisti

di Stefania Giombini

L’articolo si concentra sulle forme espressive utilizzate dai sofisti. Pur non aderendo all’idea che i cosiddetti sofisti fossero un ‘movimento’, caratterizzato da linee univoche di ricerca e produzione intellettuale, l’articolo cerca di sviluppare l’ipotesi che un tratto comune possa essere costituito dall’uso dell’antilogia, cioè della tecnica di produrre discorsi contrari. Nel contesto strettamente filosofico, lo sviluppo di argomenti contrari trova il suo antecedente nella figura di Zenone, ma è anche generalmente caratteristico dell’agone oratorio, delle posizioni antitetiche nella tragedia e nella commedia; in un certo modo, è possibile affermare che il contraddittorio è il ragionamento tipico greco svolto su diversi registri espressivi. I sofisti, da parte loro, sviluppano ampiamente l’antilogia, producendo alcune delle opere più complete del genere, spinti soprattutto dal contesto in cui operano; soprattutto ad Atene dove il regime democratico di Pericle generò le condizioni per lo sviluppo delle controversie, dell’analisi delle parti, e soprattutto per una nuova vitalità dei tribunali e delle controversie giudiziarie che vi si svolgevano. L’articolo intende inoltre registrare il significativo incremento della produzione specializzata in materia, riportando i contributi più recenti.

Keywords: Antilogy, Sophists, Epideixis, Rhetoric

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