DOI: 10.5281/zenodo.10961116

Scienza e distopia. Robert Wiener, il giovane Kurt Vonnegut, e l’America degli anni Cinquanta.

di Maurizio Cambi

Nel 1947, Norbert Wiener (1894-1964), celebre matematico e docente del Massachusetts Institute of Technology, affidò alla rivista «The Atlantic Monthly» una lettera in cui spiegava i motivi del suo rifiuto di divulgare alcuni esiti del suo lavoro di scienziato. Nel caso specifico, si trattava della richiesta di un ingegnere della compagnia aerea Boeing, desideroso di conoscere informazioni sul controllo delle traiettorie dei missili che Wiener aveva acquisito grazie a un programma di ricerca finanziato dal governo americano e condotto negli anni del secondo conflitto mondiale. La risposta del matematico era stata categorica: dichiarò di essere determinato, da allora in poi, a infrangere la regola aurea vigente tra gli uomini di scienza – agevolare la libera circolazione e lo scambio di dati e teorie – se le sue rivelazioni avessero potuto nuocere a una parte del genere umano.

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